Il palio di Faenza vanta una storia ricca ed unica, si può definire una delle manifestazioni storiche più completa e bella d’Italia grazie al suo corteo storico, le sue bandiere, i suoi tamburi ed alla sua complessità della giostra. É una tradizione e parte fondante della nostra città che nel corso degli anni sta perdendo di vigore.
Lo scemare si nota soprattutto dalla scarsa partecipazione attiva dei più giovani nella vita rionale e la minor attenzione da parte delle ultime amministrazioni nei confronti della crescita e dello sviluppo della nostra Manifestazione. Il rione ed il Palio sono incontro, luogo di festa popolare, che già prima della pandemia erano in difficoltà, ora sono in ginocchio, come tante altre realtà aggregative.
Il Palio non è solo la giostra in un giorno di giugno, il Palio sono le bandiere che fiere si innalzano in Piazza del Popolo, i tamburi e le chiarine che rimbombano sotto le logge, il Palio è la lancia che viene impugnata con orgoglio da ogni cavaliere.
Palio è unione, passione e dedizione.
Bisogna far conoscere al mondo esterno ed ai cittadini il Palio di Faenza se lo si vuole preservare. Nei rioni mancano giovani, scarsi gli eventi ed occasioni dove essi si possono ritrovare. Ci si sta lavorando, ma il percorso è lungo e di questi tempi non semplice.
Bisogna creare opportunità nelle quali i rioni si aprono alla città, sfruttare gli spazi delle corti che vantano bellezze intonse, sfondi di antichi edifici medievali che hanno storie da raccontare. Uscire e far conoscere il nostro patrimonio. Il ritorno nelle scuole con bandiere e tamburi sarebbe un passo estremamente fondamentale per la diffusione delle discipline rionali aperte ai giovani.
Il futuro rionale lo si costruisce avvicinando i più piccoli e facendosi conoscere. I problemi a riguardo e le difficoltà sono molteplici ed ora come ora per uscirne i rioni dovrebbero far fronte comune, non lavorando più da ognuno per sé.
La città e le amministrazioni se vorranno preservare i rioni ed il Palio dovranno dare un maggior peso a questa tradizione e alla sua storia, aiutarne e favorirne lo sviluppo e non considerarla una semplice corsa di cavalli perché il nostro Palio non è solo giugno, ma è storia che narra di famiglie e discipline alle quali bisognerebbe dare un maggiore valore e risalto.