Il Palio che verrà: tra preoccupazioni e speranze dei rionali

Il rione qual è il futuro del niballo voce ai soci - immagine copertina

«Speriamo di riuscire disputare il Palio a giugno e le settimane normali, anche se credo sarà faticoso». Lo dice Matteo Quarti, giovane musico del Rione Rosso. «Sul lato rionale speriamo di ottenere i risultati e migliorare ulteriormente. Dopo la pandemia sarà faticoso trovare nuove persone che dedichino tempo a una attività come il rione perché è tutto volontariato. Bisognerà anche fare di più per la comunità faentina e farsi conoscere non solo per gli eventi. In futuro sarebbe bello sviluppare un progetto con il MIC magari relativamente alla ceramica e alla storia di Faenza. All’interno del Rione invece punterei sulle risorse giovanili cercando di farli frequentare il più possibile il rione anche se adesso come adesso hanno pensieri e divertimenti diversi rispetto ad una volta».

Luca Quarti 1

«Non è più il rione di una volta, c’è meno affluenza e il covid non ha aiutato». Racconta Davide Fantinelli, rionale del Rosso. «Secondo me il consiglio si sta muovendo bene in questo senso nonostante siano state intraprese decisioni forti come per esempio quelle relative alle dinamiche di scuderia. Da rionale spero che si possa fare tranquillamente il Palio a giugno e senza limitazioni. Mi piacerebbe inoltre vivere un rione un po’ più unito e con tanta affluenza. In linea generale c’è bisogno di cambiare qualcosa perché non so quanta vita possa avere questo palio. Il palio e il rione sono composti dalle persone che lo vivono. Ci vorrebbero investimenti sul mondo del palio, e turisti che movimentino giugno. L’auspicio è che ci sia un maggiore coinvolgimento e minori chiusure anche dentro al rione stesso».

Davide Fantinelli 1

«La speranza più imminente è che il covid ci lasci tornare a vivere». Dice Alberto Giovannini, già responsabile musici del Rosso «Nell’ambito paliesco la Bigorda e il Palio si dovrebbero fare perchè per i rioni perché sono stati tre anni difficilissimi. Da amante del Palio e dei Rioni la ripartenza dovrà insistere nella voglia di ritrovarsi. Gli sforzi dei volontari dovrebbero essere ripagati quantomeno per la gratificazione. Diminuire la competizione e aumentare la socialità dovrebbero essere alla base della ripartenza e della ripopolazione. Il rione è divertimento, gioia e relax. Vorrei un rione più attento alle persone e meno ai numeri. Bisogna ritrovare la dimensione familiare, si vince se si è una famiglia unita. Nel momento in cui tutta la pandemia finirà ci sarà bisogno di luoghi come il rione».

Alberto Giovannini

«Allo stato attuale sarebbe opportuno che si iniziasse a pensare a giugno» Lo sottolinea Gabriele Romanato, già capo rione del Rosso. «Siamo certi di fare tutte le gare a giugno? Non si può pensare di decidere all’ultimo ma viceversa bisogna pensare, se non si farà la Bigorda, a limitare le spese. Sarei in generale per la programmazione anticipata. Passata la pandemia inoltre si dovrà ripartire ma nel frattempo tutti i settori dovrebbero continuare l’addestramento.

Bisogna pensare a cosa accadrà tra 5 anni. Dovremo avere risorse nuove e collaborare con le scuole. Credo che sia necessario investire sulla formazione dei giovani altrimenti tutto il palio prima o poi finirà. Mi sembra che questo gruppo dirigente stia dando tanto. C’è apertura verso il mondo esterno. Un obiettivo dovrebbe essere l’allargamento della base associativa.

Romanato

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