I soci sostenitori ci sono ancora. Questo il dato che risalta all’occhio dopo due anni di pandemia e che conforta, perché testimonia che il palio e i rioni nonostante la riduzione degli eventi e delle occasioni di incontro, restano una tradizione consolidata e irrinunciabile perlomeno per chi, annualmente, decide di farne parte attraverso una sottoscrizione.
Nell’anno appena trascorso il Rione Rosso ha constatato un lievissimo aumento (+6) del numero di tesserati rispetto al 2019 quando mascherine, green pass e lockdown non erano all’ordine del giorno. Gli stessi numeri che peraltro si registravano nel 2001, considerando l’arco temporale più attendibile, ovvero da quando è stato digitalizzato il tesseramento negli anni ’90.
Il socio più anziano attualmente ha 89 anni mentre il più giovane meno di 1 anno (l’hanno tesserato i due neogenitori, nda). Quello che invece è tesserato da più tempo ha una tessera attiva dal 1966.
«L’andamento del tesseramento è sempre stato pressoché identico – ha detto il capitano Gian Luca Mainetti – così come i prezzi. Non abbiamo mai proposto agevolazioni familiari, tutt’al più prezzi ridotti in occasione di eventi rionali e scontistiche riservate in attività cittadine convenzionate (25 tra assicurazioni, palestre, centri estetici e negozi, nda). Una politica che ultimamente abbiamo cercato di adottare riguarda invece la facilitazione del tesseramento attraverso i canali web».
Internet infatti sarà nel giro di qualche tempo la porta attraverso la quale tesserarsi al rione, al pari della sottoscrizione fisica. Sperando che anche nel 2022 i numeri possano restare tali.