Chissà se a Daniele Leri da Tarquinia hanno detto che è già entrato nella storia del Rione Rosso. «No, non me l’hanno detto. Ma perché?».
Perché da queste parti i cavalieri che arrivano da fuori scuderia e da fuori Faenza più che una rarità sono un’eccezione.
«Sono orgoglioso di essere stato chiamato a correre una Città di Palio importante e in Rione prestigioso. Ho trovato subito grande accoglienza e in Christian Rivola una persona affidabile con cui poter lavorare molto bene anche nel pochissimo tempo a disposizione per preparare la giostra».
Un arrivo legato alla proprietà di Brenda Maisa, angloaraba già da tempo nella scuderia del Rosso.
«Alla viglia della Bigorda d’Oro sento di avere due certezze: io e la cavalla siamo già un binomio, e vedrete quanto lei sarà affidabile, è un animale davvero di grande “testa”».
Due certezze, ma anche tante difficoltà da esordiente.
«Sì, la mia prima impressione è stata che la pista del Niballo sia molto difficile, la gestione di lancia e bersaglio abbastanza complicata e in più la partenza da fermo a stalli chiusi è per me certamente una novità».
Al di là dei risultati, al Rione Rosso conta molto lo prestazione. Che cavaliere vedremo?
«Io vado a cavallo da 11 anni, sono stato campione internazionale nei campionati di monta da lavoro, ho vinto gare di salto a ostacoli, ma sono nuovo nel mondo delle quintane».
Il Palio a Tarquinia è una giostra degli anelli.
«Sì, due linee decrescenti, 10 contrade con 4 cavalieri ognuna, e solo può essere residente fuori dalla città».
Beh, significa che forse il livello tecnico non è altissimo, ma che le scuderie sono una grande attrattiva per i giovani.
«Ci proviamo, ma è sempre più difficile. Prima della pandemia, da qualche anno la festa stava crescendo e qualcuno di noi riusciva a farsi notare».
E così sei arrivato a Faenza.
«Ho fatto un prova a Pistoia, una ad Arezzo e nel 2019 tre tappe al Campionato Giostre Medievali di Moie. Lo scorso anno ero stato chiamato a Monselice dalla Contrada Marendole, ma la Giostra della Rocca fu poi annullata per maltempo».
I rionali del Rosso si aspettano un bel discorso alla Cena propiziatoria.
«Sarà emozionante e bellissimo. Posso assicurare che sarò concentrato e manterrò la calma. È una sfida non facile per me, ma sono grato per un’occasione in cui dimostrerò che anche arrivando da fuori saprò onorare i vostri colori».